Dodo Doubtfire

“LIPU, buongiorno, come posso aiutarla?”

“Ehm, sì salve. Volevo delle informazioni, posso parlare con lei?”

“Certo, mi dica pure!”

“Senta, io avrei trovato un dodo e vorrei capire come muovermi. Sa, non so esattamente cosa mangi o che abitudini abbia. Mi potrebbe mica dare una mano?”

“…”

“So che la richiesta le può sembrare bizzarra, ma ecco, insomma, voi siete la LIPU, se non sapete aiutarmi voi…”

“…”

“Vabbé, mi dico tututututu da sola e facciamo prima. Buona giornata!”

Depennati anche loro dalla lista, mi restano da chiamare solo il mago Othelma e Licia Colò e poi le avremo provate davvero tutte. Mi chiedo se io abbia Urano in quadratura, se sta a triangolo isoscele, o semplicemente faccio divertire tantissimo gli déi. A volte me li immagino lì, riuniti a casa di uno di loro come quando gioca la nazionale, che fanno il televoto per decidere la prossima sfida. Se no davvero non si spiega perché ci sia un volatile non volante nella mia cabina armadio.

Ah sì, dimenticavo: il dodo vive temporaneamente nella mia cabina armadio. Ce l’ho esiliato dopo essermelo ritrovato appollaiato sul letto, con estrema nonchalance, che pretendeva di dormire con me AD AGOSTO. “Pennuto, non ci pensare nemmeno. Fai più calore della coperta termica, non mi pare il caso. E poi con tutte queste piume, sai gli starnuti? Guarda, ti offro ospitalità qua, tra scarpe e vestiti. Gradisci?”. Mi ha guardato con quel cipiglio profondo di quando sta per fare qualcosa di estremamente idiota. Si è guardato intorno, sollevando delle sopracciglia che nemmeno pensavo avesse (sto imparando più io sugli uccelli che… vabbé, s’è capito), ha girato in tondo e poi ha ritenuto che le mie scarpe da ginnastica fossero il posto ideale per dormire. Boh, la puzza gli ricorderà dodolandia?

Ogni tanto di notte mi alzo, e controllo che sia ancora lì e che stia bene: dopotutto, potrebbe aver bisogno di me e non essere in grado di chiamarmi. E poi nella cabina armadio ho anche il ladro che dorme sul soffitto, meglio controllare.

Quando l’ho visto dormire, mi è venuto spontaneo un facepalm; non è il primo da quando è approdato qui, ormai mi do manate in faccia in continuazione. In pratica, si arrotola come un cane e poi nasconde la testa sotto un’ala come una gallina. Fin qui tutto normale: però poi di notte sogna, o si muove, o Dio solo lo sa che combina, e lo ritrovo disposto a quattro di bastoni, con le zampe in spaccata, mezza ala che gli copre la faccia girata di lato, il becco aperto e la lingua penzoloni. Che animale elegante. Solo me poteva scegliere (e sul perché proprio me, sto ancora dibattendo, sebbene l’ipotesi del televoto divino sembri essere la più sensata).

La mia routine del mattino è cambiata: ora mi sveglio, metto su la teiera, controllo se le piume sono al loro posto, e poi faccio tutto il resto. Credo mi stia studiando: ambiente nuovo, suoni e odori nuovi, ci sta che sia timido e diffidente. Ogni tanto appaiono lentamente un becco e un occhio sottile come una fessura. “I am watching you”. E lentamente scivola di nuovo nell’armadio.

Con l’arrivo dello struzzo portatile, per qualche giorno in casa mia è mancata la musica. Tanta era la concentrazione su di lui, che l’esigenza si è come assopita. Ma oggi è giorno di pulizie e, si sa, occorre Mrs. Doubtfire. Scopa alla mano, cassa bluetooth, cellulare, youtube su Dude (Looks Like a Lady) e si parte. Ho iniziato a spazzare in giro, con la scopa usata a mo’ di microfono che Steven Tyler lévate. Non si dica che si possono fare le pulizie in altro modo, non ci crederò mai.

Il piumato è uscito lentamente dalla “sua stanza” e credo mi abbia osservato da lontano per un po’, cercando di capire che stessi facendo con quell’arnese e tutto quel baccano. Poi mi si è affiancato, proprio mentre ero nel meglio dell’ultimo ritornello, e mi ha fissato. Mentre ci guardavamo – e io ancora canticchiavo – piano piano, ha iniziato a scuotere la coda, destra, sinistra, destra, sinistra, sempre più forte, mentre la testa sembrava portare il tempo. Che dovevo fare? Mi è partita la carica e ho cominciato a cantare a squarciagola e a ballare, col dodo che faceva il resto della coreografia.

Ci metterei la mano sul fuoco che eravamo bellissimi. Peccato che nessuno ci abbia visto. Meno male che nessuno ci ha visto.

P.S.: il dodo ha un ottimo gusto musicale, a quanto pare. Mi inizia a stare simpatico, questo coso piumoso. Penso che gli insegnerò il ballettino di Dirty Dancing, ma faccio io Patrick Swayze…

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *